sabato 10 marzo 2007

Strategie

In un momento in cui i dati sull'inquinamento richiederebbero una presa di coscienza di tutte le parti sociali a favore del trasporto pubblico, il movimento pendolare si sta scontrato con le nuove assurde strategie dei suoi interlocutori, Trenitalia e Regione.

Trenitalia, con la scusa del risanamento del bilancio, ha interrotto ogni forma di collaborazione con i pendolari, mettendo in pista solo l'inasprimento dei controlli sui biglietti e un assurdo piano di aumenti tariffari a fronte di un servizio invariato, e quindi con una livello di puntualità scarso e le solite gravi carenze nella pulizia e nella manutenzione dei materiali rotabili.
Tutto questo in un quadro sempre più desolante, come testimoniato dai tremendi disagi di questa settimana, per non dimenticare il preoccupante dato dei livelli di servizio del mese di dicembre, nel quale però scandalosamente la nostra linea non ha avuto diritto al rimborso (!??). Non parliamo poi del quadruplicamento dove tra annunci e smentite non si sa più come e quando finirà (vedi ultimo articolo ecoBG). Per fortuna almeno i "berretti gialli" che operano sulla nostra linea continuano nel loro preziosissimo lavoro.

La regione Lombardia, dal canto suo, continua nella nuova strategia impostata dal nuovo assessore, iniziata con l'annuncio di aumenti scriteriati, e seguita da un lunghissimo silenzio, interrotto solo dalla creazione del tavolo per il contratto di servizio, i cui lavori peraltro non hanno termini stabiliti. Inutile negare che tale posizione in pochi mesi ha compromesso seriamente tutto il lavoro di confronto e collaborazione fatto negli ultimi anni.

Martedì, proprio in Regione, si riparte da un incontro con tutti i comitati pendolari, modalità che i comitati stessi hanno già "bocciato" più volte perché questi incontri "allargati" sono estremamente dispersivi. L'alternativa proposta, un sistema di incontri di linea periodici, non è stata presa in considerazione dalla regione.
Ovviamente, malgrado le richieste, continua il silenzio sul nuovo modello di trasporto del dopo quadruplicamento e sul piano per reperire i nuovi materiali che dovrebbero contribuire a questo miracolo.

Di fronte a questa strategia dei nostri interlocutori, che continuano a rimandare la soluzione dei problemi sulla direttrice 17, che mai individuano i responsabili, che non hanno nessun piano serio sul futuro del trasporto sulla direttrice più frequentata di tutta la regione, è doveroso che anche i comitati pendolari cambino strategia.

Gli articoli sul corriere della sera lombardia di ieri, con l'annuncio di uno studio preliminare sul ricorso alle class action da parte del comitato pendolari InOrario di Brescia, sono il segno tangibile che questo sta già avvenendo.

sabato 3 marzo 2007

Tunnel sotto milano:Sondaggio

Dal Coordinamento Pendolari Lombardi

Una nota impresa costruttrice ha proposto all'Amministrrazione comunale di Milano la realizzazione di una vera e propria tangenziale sotterranea che collegherà lo svincolo di Milano Certosa con viale Forlanini (tangenziale est) e piazza Maggi (autostrada A7).
Il costo non è ancora stabilito, ma sarà sicuramente altissimo: per la prima tratta Garibaldi-Certosa sono preventivati 1100 milioni di euro, ma si tratta anche della tratta più "facile" da realizzare, in gran parte a margine dello scalo Farini. Pare che dagli studi effettuati già per questo primo tratto l'analisi costi-benefici sia sfavorevole.
Il prolungamento sino ad attraversare completamente la città avrebbe inoltre tratte sino a 40 metri di profondità, in piena falda acquifera, con tracciato all'incirca sotto i bastioni.
Lo scopo dichiarato è alleggerire il traffico delle tangenziali. Ciò avrebbe come conseguenza di portare milioni di flussi di traffico a poche centinaia di metri dal centro città, ed è anche già prevista la realizzazione di enormi parcheggi sotterranei.

Dal punto di vista dei pendolari, va notato che il tracciato è tale da fare concorrenza al passante ed al servizio ferroviario regionale.
Si parla inoltre di un contributo del comune di Milano pari a 2 miliardi di euro (con ogni probabilità destinati ad aumentare, come già accaduto per la TAV), paragonabile, ad esempio, a quanto serve per rinnovare completamente la flotta dedicata al trasporto ferroviario regionale. I benefici sul traffico cittadino sarebbero invece assai scarsi, in quanto a causa della profondità e delle difficoltà di inserimento degli svincoli in città, gli sbocchi sarebbero solo 4 o 5. Al contrario di quanto sbandierato dai proponenti, si creerebbero invece dei grossi problemi di gestione del traffico in prossimità degli sbocchi, con ovvie ripercussioni anche sulla rete ATM di superficie.

Tutto ciò senza considerare la schizofrenia trasportistica, che dichiara a parole di favorire il trasporto pubblico e limitare fortemente il traffico privato, anche con interventi drastici tipo pollution charge e costosi, come la realizzazione di un nutrito numero di linee metropolitane, nuovi passanti ecc., e poi finisce nella comoda soluzione di realizzare nuove autostrade, per di più in area urbana.

Non mi dilungo ulteriormente, ma ritengo che ai pendolari, considerato che le risorse finanziarie sono limitate, interessi invece che venga realizzato un servizio di trasporto ferroviario di livello europeo, e non l'ulteriore spreco di risorse economiche per opere faraoniche e di dubbia utilità, quali la realizzazione di costose autostrade urbane sotterranee.

Si può esprimere la propria opinione in un sondaggio del Corriere all'indirizzo http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/02_Febbraio/26/tunnel.shtml

Con preghiera di diffusione

Il quadruplicamento slitta di altri 6 mesi?

Dal Comitato Pendolari Bergamaschi www.quellideltreno.com

Il 13 Novembre 2006, durante l'incontro pubblico che si è tenuto a Bergamo alla presenza del Ministro Di Pietro, dell'Assessore Regionale Cattaneo, dell'intero Consiglio provinciale e del Sindaco di Bergamo, abbiamo sentito RFI sostenere più volte che l'attivazione dei due nuovi binari tra Treviglio e Pioltello era prevista per Aprile 2007, mentre la connessione delle linee di Bergamo alle linee del qudruplicamento era prevista per fine 2007.
A fine gennaio, la messa in esercizio dei nuovi binari slittava di due mesi (dopo gli annunci fatti davanti alle autorità). Ad affermarlo, il direttore regionale di RFI, ing. Domenico Colombo, che in risposta alle nostre sollecitazioni di un incontro scrive: " [...] confermo la tempistica che è stata comunicata durante l'incontro [del 13 Novembre 2006]. Confermo altresì che RFI si è posta l'obiettivo di pervenire per Giugno prossimo alla messa in servizio di due binari aggiuntivi agli attuali tra Treviglio C.le e Pioltello (collegando direttamente le due stazioni dette) mantenendo inalterata la costituzione e la funzionalità dei due binari oggi esistenti."

Da allora è passato poco più di un altro mese e oggi, sul sito di Trenitalia,
( http://www.trenitalia.it/it/6622091458e1b010VgnVCM10000045a2e90aRCRD-26aeca7d7ea20110VgnVCM1000001c42fe0aRCRD.shtml )
è apparsa - con grande sorpresa e preoccupazione dei pendolari - una notizia che suona proprio come l'ennesima beffa: la posa delle travi del viadotto in variante del quadruplicamento fra Pioltello e Treviglio verrà completato solo a fine 2007!!! Stando a questo comunicato, si prospetta dunque uno slittamento di altri 6 mesi, alla messa in esercizio dei nuovi binari. Probabilmente anche più.

Tutto questo, mentre sui destini dei pendolari bergamaschi gravano ancora le incertezze legate alla vicenda del salto del montone (a cui sono collegate le preoccupazioni sulla definizione dei nuovi orari) e dall'altra gli aumenti tariffari, che sono partiti con la solita inflessibile puntualità dal primo Gennaio di quest'anno. Insomma, mentre Governo e Regione Lombardia per ora non hanno ancora dato una risposta alla richiesta di finanziamento per lo scavalco a Treviglio avanzato dal Comitato, dall'altra Trenitalia ha deciso di far pagare in anticipo alla Clientela il miglioramento di un servizio che - se tutto va bene - si vedrà solo tra un anno e mezzo. Cioè con un ritardo di ben due anni e mezzo rispetto alla pianificaziona originaria!
A questo punto, le domande sono tre:
1. qual è il reale stato di avanzamento dei lavori del quadruplicamento?
2. Si prevedono slittamenti anche per la realizzazione della connessione tra le linee di Bergamo e le nuove linee del quadruplicamento?
3. I presunti ritardi si ripercuoteranno sulla data di esordio del nuovo orario 2008?
Chiediamo a RFI e Trenitalia di chiarire anzitutto:
  • quale sia il reale stato di avanzamento dei lavori del quadruplicamento;
  • se si prevedono di conseguenza slittamenti anche per la realizzazione della connessione tra le linee di Bergamo e le nuove linee del quadruplicamento;
  • se i presunti ritardi si ripercuoteranno sulla data di esordio del nuovo orario 2008.

Riteniamo, infine, necessario e urgente un incontro con RFI, Trenitalia e Regione Lombardia dedicato esclusivamente alle tematiche di interesse dei pendolari bergamaschi, vista la numerosità e la specificità delle tante questioni da affrontare.

AUMENTO TARIFFE: QUALI GARANZIE?

Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e dei
Comitati dei pendolari ferroviari della Lombardia


COMUNICATO STAMPA 22 febbraio 2007

AUMENTO DELLE TARIFFE FERROVIARIE: QUALI GARANZIE?
Trenitalia annuncia scandalosi aumenti sia sulla media e lunga percorrenza, sia sui treni dei pendolari, sulla base di un piano industriale che è stato partorito e approvato dalle stesse menti che hanno portato le ferrovie italiane allo sfascio. A tutto questo non è estraneo anche il Governo dimissionario, per la rinuncia aprioristica al ruolo di controllore delle modalità di erogazione del servizio e della spesa del gruppo FS. Forse in Italia le tariffe sono tra le più basse al mondo, ma solo nel nostro Paese si continua a perseverare con scelte gestionali irresponsabili e con sprechi di risorse economiche e materiali che non hanno eguali.
Chiediamo l’immediata apertura di una commissione d’inchiesta parlamentare sugli sprechi delle ferrovie, che dovrà verificare l’effettiva rispondenza alle necessità del traffico e dei pendolari delle linee ad alta velocità, della funzionalità del sistema di emissione dei titoli di viaggio, della funzionalità dei molti e costosi sistemi tecnologici malfunzionanti installati sulle linee ferroviarie e nelle stazioni, degli allungamenti dei tempi di percorrenza, della modalità di programmazione dell’offerta di traffico e dell’assegnazione delle tracce, nonché la correttezza della struttura del bilancio, con particolare riguardo alla formazione dei costi.
Chiediamo che il dicastero dei trasporti operi per una profonda ristrutturazione del gruppo FS, aprendo un tavolo nazionale di confronto sul piano industriale, imponendo l’apertura degli archivi contabili e tecnici della holding e delle aziende del gruppo, a partire da Trenitalia ed RFI. Dovranno essere accettate le richieste degli utenti per un servizio più accessibile, l’innalzamento sostanziale delle penali e l’istituzione di bonus per tutti i pendolari quale garanzia dell’effettivo miglioramento del servizio, che non dovrà essere separato dai prospettati aumenti tariffari.
Per quanto riguarda la Lombardia, dove già sono in vigore le tariffe più alte d’Italia con adeguamento automatico all’inflazione, chiediamo all’assessore regionale Cattaneo di sapere quali siano le scelte di programmazione e le risorse finanziarie che la Regione intende mettere in campo, in base alle quali riprendere il confronto con i rappresentanti dei pendolari e delle associazioni dei consumatori- utenti.
Si tratta, infatti di superare lo stallo in atto e di mettere la direzione di Trenitalia - RFI e di FNM- Le Nord di fronte alla responsabilità di assicurare gli standard di qualità del servizio ferroviario regionale ai livelli stabiliti dai contratti e per i quali le istituzioni ed i cittadini già pagano.